Ogni giorno, sulle strade italiane, a perdere la vita a causa di incidenti stradali sono 9 persone. Inoltre, più di 600 rimangono ferite in modo più o meno grave. I numeri, forniti ed aggiornati dall’ACI, rimandano un quadro davvero allarmante, che sembra suggerire che non vi sia possibilità di rendere l’esperienza di guida sicura.
Ebbene, grazie alle nuove tecnologie digitali in realtà, che puntano proprio su piacevolezza e sicurezza, è possibile aumentare il grado di accuratezza della guida di un’automobile. È proprio quello che vedremo in questo articolo.
Le aziende sono sempre più tecnologiche
La prima buona notizia è che rendere la guida più sicura è possibile, e lo è grazie ad una nuova collaborazione tra aziende automobilistiche e società tecnologiche. Ne è un buon esempio quella tra la Herman e la Samsung. La società coreana infatti sta sempre più sviluppando tecnologie dedicate alla guida.
Le aziende automobilistiche non dovranno poi fare altro che implementare queste tecnologie all’interno dell’allestimento dei modelli, scegliendo se inserirle come optional o come serie di base. Si tratta in sostanza di quello che si definisce una ‘suite’, cioè un pannello di controllo che analizza parametri selezionati per restituire feedback in grado di rendere la guida più sicura.
Entriamo nel dettaglio ed andiamo a scoprire cosa sono queste tecnologie digitali e come funzionano.
Tecnologie digitali: cosa sono e come funzionano
Il presupposto su cui si basano questi sistemi da integrare nell’automobile, è lo scambio continuo ed in tempo reale tra l’esterno e l’interno.
Non si tratta di dati quali la temperatura o la velocità, ma di parametri molto sensibili che permettono di monitorare, ad esempio, lo stato di veglia del conducente, o i suoi tempi di reazione alla guida, o ancora sensori collegati al veicolo che stimano il tempo di frenata o la vicinanza eccessiva di un ostacolo.
Uno dei problemi maggiori per la guida, anche nei più esperti, è ad esempio il punto cieco: si tratta di una zona che l’occhio umano per sua fisiologia non arriva a vedere. L’installazione di telecamere che coprano quel punto può essere quindi un utile impiego della tecnologia digitale. Ma non è tutto, perché esistono dei veri e propri ‘angeli custodi’ high tech che assistono il conducente.
Le tecnologie più all’avanguardia
Uno dei primi sistemi tecnologici che rendono la guida più sicura è proprio la telecamera che monitora il punto cieco, segnalando al guidatore la possibilità di impattare contro un ostacolo ed aiutandolo a cambiare corsia.
Altri sistemi molto avanzati sono:
- il Forward Facing Camera: si tratta in questo caso di una camera on board che calcola, con algoritmi preimpostati, quale corsia permette lo scorrimento più fluido e quindi meno suscettibile di impatti;
- il Cabin Monitoring System: si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica al servizio della sicurezza. Viene implementato nella guida autonoma, e permette di capire se il passaggio dal guidatore alla macchina e viceversa possa avvenire in sicurezza. Il guidatore viene infatti monitorato a livello biometrico, tramite il diametro pupillare e la posizione del capo. Sistemi più sofisticati riescono anche a rilevare il battito cardiaco per comprendere se il guidatore sia in uno stato alterato o al contrario sia a rischio rallentamento metabolismo, primo indice dell’imminente colpo di sonno;
- a proposito del colpo di sonno, un’altra tecnologia molto promettente è proprio la Diverse Case: si tratta di una tecnologia al vaglio attuale delle aziende automobilistiche e che dovrebbe rilevare il colpo di sonno, responsabile di molti incidenti, soprattutto nei casi di viaggi lunghi o di lavori usuranti come quello degli autotrasportatori:
- Alcool Key: anche questa è una tecnologia davvero utilissima, specificatamente pensata per le terribili stragi del sabato sera, in cui perdono la vita molti ragazzi in stato di ebbrezza. Consiste in una chiave di accensione che mette in moto l’auto solo se il guidatore risulta sobrio;
Tecnologie sempre più smart
Tra le tecnologie messe a punto e montate dalle case automobilistiche sui propri modelli, ce n’è una davvero ‘smart’, cioè furba. Si tratta dell’ESP, acronimo di ‘Programma elettronico di stabilità’. Consiste in un sistema che impedisce gli slittamenti in caso di perdita di aderenza delle ruote su strada. Spesso su strade bagnate si verificano incidenti proprio per questo motivo.
Lo sbandamento però non avviene solo in caso d terreno bagnato; per inesperienza si può perdere aderenza anche in curva, magari perché si è sottostimata la velocità con cui si impegna la stessa. Ecco allora che l’ESP assiste il guidatore a tornare in carreggiata grazie ai dati di traiettoria impostati sul volante.
Arriva in soccorso dei guidatori poi una tecnologia che interviene sugli altri. Si chiama ACC, in questo caso acronimo di Adaptive Cruise Control.
Il sistema in questi casi permette il rilevamento della velocità degli altri veicoli, in particolare su quelli che precedono. Se il guidatore non dovesse accorgersi che la macchina che lo precede ha rallentato o frenato, il sistema ACC interverrà sui freni e sul motore, facendo rallentare l’automobile prima che sia troppo tardi.
Contributo a cura di: Carroattrezzi Roma.